Bando per la proibizione ad uso veterinario del Diclofenac, un farmaco che uccide gli avvoltoi

La Fondazione per la Conservazione degli Avvoltoi (VCF), la SEO / BirdLife, SPEA (BirdLife in Portogallo), BirdLife Europe, il WWF e la LIPU – rilanciano una campagna per vietare il Diclofenac veterinario in Europa, ed in particolare in Spagna, Italia e Portogallo, quei Paesi dove vivono la maggior parte degli avvoltoi europei. Questo farmaco antinfiammatorio, al momento ritenuto innocuo per gli esseri umani, può potenzialmente uccidere gli avvoltoi. Il suo uso veterinario non è indispensabile, in quanto esistono altrettanto efficaci alternative in campo zootecnico.

Questo argomento era già stato trattato nel nostro blog 3 anni fa, con uno dei primi articoli pubblicati, e ci sembra assolutamente doveroso riprendere l’informativa che è arrivata nei giorni scorsi via mail e divulgarla a tutti i nostri contatti.
La Società Italiana di Ecopatologia della Fauna (SIEF) e lo Studio AlpVet hanno firmato la petizione per il divieto dell’uso veterinario del Diclofenac in Europa, e invitiamo tutti i colleghi veterinari, gli allevatori e chiunque abbia a cuore questo problema di attivarsi a fare altrettanto.

La nuova campagna della VCF, con un sito web dedicato e una petizione che auspica il supporto dei cittadini (http://www.banvetdiclofenac.com/it/iniziazione/), riunisce tutte le informazioni aggiornate sull’approvazione, la commercializzazione e i rischi posti dal Diclofenac in Europa e lancia un chiaro appello alla società civile per mobilitare e proteggere gli avvoltoi europei. La VCF e altre organizzazioni, insieme alla campagna lanciata sui mezzi di comunicazione, stanno attuando azioni specifiche sia a livello nazionale che a livello europeo (con documenti indirizzati alle associazioni veterinarie, agricole e zootecniche, ai governi regionali e alla Commissione Europea) per cercare di portare le amministrazioni competenti alla decisione di vietare l’uso veterinario del Diclofenac.

Gli avvoltoi possono essere esposti al farmaco alimentandosi di carcasse di animali precedentemente trattati con questo farmaco veterinario. Il suo effetto letale sugli avvoltoi è stato ampiamente documentato nel subcontinente indiano, dove la presenza di Diclofenac nell’1% delle carcasse di vacche abbandonate ha portato all’imminente estinzione – parliamo di una popolazione di oltre 70 milioni di individui con un declino del 99% – di cinque specie di avvoltoi. Il suo uso è ora vietato in India, Nepal, Bangladesh, Iran e Pakistan, e questo ha rallentato il declino degli avvoltoi, che in questi Paesi svolgono un ruolo fondamentale anche per la salute umana.
Malgrado questa catastrofe, l’uso veterinario di Diclofenac è consentito sia dall’Unione Europea che dai governi nazionali di Spagna e Italia. In Portogallo, le autorità stanno valutando una richiesta di autorizzazione. Nel 2014, stimolata da una precedente campagna di sensibilizzazione, l’Agenzia Europea del Farmaco ha riconosciuto questa potenziale minaccia, ma non ha preso decisioni definitive.
Recentemente l’Agenzia Spagnola dei medicinali e dei prodotti sanitari (AEMPS), ha concluso che ogni anno potrebbero morire circa 6.000 grifoni a causa del Diclofenac. Ciò significa un declino annuo di oltre il 7% della popolazione spagnola, la più importante a livello europeo.

La proibizione dell’uso veterinario del Diclofenac non è solo questione di buon senso, ma anche di diritto. Il principio di precauzione, che richiede di eliminare i rischi inutili, regola in Europa tutte le normative in materia di conservazione dell’ambiente. Autorizzare un farmaco con un potenziale effetto mortale su specie che dovremmo proteggere, riteniamo non sia una misura coerente con questo obbligo normativo.

Gli avvoltoi hanno il ruolo di rimuovere gli scarti della natura. Non uccidono, mangiano carne di altri animali morti; contribuiscono così a ridurre la diffusione delle malattie ed eliminano la necessità di trattamento e incenerimento di migliaia di tonnellate di residui di animali ogni anno, facendo risparmiare milioni di euro per la gestione dei rifiuti e permettendo di evitare l’emissione di centinaia di migliaia di tonnellate di CO2 ogni anno.
Eppure sono uno dei gruppi uccelli più minacciati sul pianeta, con 16 delle 23 specie a grave rischio di estinzione. In questo contesto, Spagna e Italia hanno un ruolo fondamentale nella loro conservazione, in quanto accolgono oltre il del 95% degli avvoltoi monaci e dei grifoni europei.
Il destino e la sopravvivenza degli avvoltoi, in quanto specie a rischio di estinzione, dipendono dall’impegno e dalla mobilitazione dei cittadini europei e della loro leadership politica.

La campagna www.banvetdiclofenac.com spera di raggiungere questo risultato.

Per ulteriori informazioni, contattare: diclofenac@4vultures.org

Maggiori approfondimenti visitando il sito della campagna http://www.banvetdiclofenac.com/it/iniziazione/

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