DECRETO N. 5303 Del 04/05/2020 “DISPOSIZIONI IN ORDINE AL CONSEGUIMENTO DELL’ ABILITAZIONE RELATIVA ALLA FIGURA DEL CACCIATORE SPECIALIZZATO NEL PRELIEVO VENATORIO DEL CINGHIALE. D.G.R N. 2854 DEL 18/02/2020”

Con questo nuovo corso si viene ammessi a sostenere l’esame per essere abilitati alla caccia al cinghiale sia in forma collettiva che in selezione su tutto il territorio della Regione Lombardia, per essere ammessi al corso l’unico requisito è quello di essere in possesso della licenza di caccia.

Il corso si sviluppa in 35 ore, suddivise tra lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche.

Programma del corso:

  • Normativa
  • Concetti di ecologia applicata
  • Biologia del cinghiale
  • Riconoscimento in natura (esercitazione)
  • Stima quantitativa delle popolazioni
  • Aspetti sociali della gestione del cinghiale
  • Tecniche di prelievo: caccia collettiva
  • Tecniche di prelievo: caccia di selezione
  • Balistica
  • Trattamento dei capi abbattuti (lezione teorica + pratica)
  • Esercitazione pratica di maneggio armi e tiro

I requisiti invece per poter essere ammessi all’esame sono i seguenti:

  • Attestato di frequenza al corso, ottenuto frequentando almeno il 70% delle ore di teoria ed il 100% delle ore di esercitazione pratica
  • Prova di tiro effettuata presso un Tiro a Segno Nazionale alla distanza di 100 m con fucile a canna rigata di calibro consentito per l’attività venatoria dotato di ottica di mira, mettendo almeno 4 colpi su 5 all’interno di un diametro di 15 cm sparando da seduti con appoggio anteriore
  • Prova di tiro effettuata presso un Tiro a Segno Nazionale alla distanza di 25 o 50 m con fucile a canna rigata o liscia di calibro consentito per l’attività venatoria dotato di ottica di mira o tacca di mira o punto rosso, mettendo almeno 4 colpi su 5 all’interno di un diametro di 15 cm sparando in piedi con il solo ausilio del bastone

L’esame si terrà presso l’UTR indicata nella domanda d’esame, i candidati verranno convocati direttamente dalla Regione Lombardia almeno 15 giorni prima della seduta d’esame, che prevede una prova scritta composta da 30 domande a risposta multipla, una volta superata con almeno l’80% delle risposte corrette si accede alla prova orale.

CASI PARTICOLARI:

  1. I candidati che abbiano già conseguito l’abilitazione alla caccia collettiva al cinghiale o abilitazioni equipollenti (equipollenza rilasciata da Regione Lombardia), potranno seguire unicamente la lezione di 3 ore “Tecniche di prelievo: Caccia di selezione” ed effettuare la sola prova di tiro a 100 m. Potranno quindi sostenere la sola prova orale in sede d’esame.
  2. I candidati che abbiano già conseguito l’abilitazione al censimento ed al prelievo selettivo degli ungulati o abilitazioni equipollenti che comprendano anche la specie cinghiale (equipollenza rilasciata da Regione Lombardia), potranno seguire unicamente la lezione di 3 ore “Tecniche di prelievo: Caccia collettiva” ed effettuare la sola prova di tiro a 25 o 50 m. Potranno quindi sostenere la sola prova orale in sede d’esame.
  3. I candidati che abbiano ottenuto l’attestato relativo al corso “Abilitazione alla caccia collettiva al cinghiale” o attestati a corsi equivalenti nei due anni precedenti, potranno seguire unicamente la lezione di 3 ore “Tecniche di prelievo: Caccia di selezione” ed effettuare la sola prova di tiro a 100 m. Dovranno quindi sostenere in sede d’esame sia la prova scritta che quella orale.
  4. I candidati che abbiano ottenuto l’attestato relativo al corso “Censimento e prelievo selettivo degli ungulati” o attestati a corsi equivalenti nei due anni precedenti, potranno seguire unicamente la lezione di 3 ore “Tecniche di prelievo: Caccia collettiva” ed effettuare la sola prova di tiro a 25 o 50 m. Dovranno quindi sostenere in sede d’esame sia la prova scritta che quella orale.

Da Regione Lombardia sono ritenuti validi tutti i certificati delle prove di tiro precedentemente ottenuti, purchè rilasciati da un Tiro a Segno Nazionale.

N.B. Regione Lombardia non fornisce la garanzia che questa abilitazione sia ritenuta equipollente al di fuori del territorio regionale, rimanda la decisione alle Regioni in cui eventualmente si effettua la richiesta.