Misure di primo intervento nel caso di morso da vipera sul cane.

L’aumento delle temperature anche nel periodo autunnale comporta la possibilità di incontrare su sentieri, zone rocciose o prati/pascoli, alcune specie di vipere, quali la vipera comune (Vipera aspis), la vipera dal corno (V. ammodytes), il marasso (V. berus), la vipera dell’Orsini (V. ursinii) e la vipera dei Walser (V. walser), distinguibili facilmente da altri serpenti non velenosi per alcune caratteristiche: testa triangolare, corpo che si restringe bruscamente verso la coda, pupille ellittiche e verticali e piccole squame sulla testa. Attraverso i loro denti veleniferi cavi e retrattili posti sulla mascella rostrale possono inoculare un veleno complesso composto da enzimi, proteine e peptidi, utilizzato dalla vipera per immobilizzare la preda ed iniziare la digestione dei tessuti.
Per tale motivo e per l’enorme sforzo energetico che serve al rettile per produrre tale veleno, la vipera morde quasi esclusivamente per procacciarsi il cibo o per difendersi da eventuali minacce. Inoltre, non è detto che ad ogni morso di difesa corrisponda anche una somministrazione di veleno, in quanto sono stati registrati diversi episodi di “morsi a secco”, senza inoculazione di veleno.

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Vipera walser – Foto di Andrea Battisti – www.hybridwildlife.com

Il loro morso non rappresenta un grave rischio per l’uomo, anche se può dare dei problemi di edemi o di momentanea paralisi muscolare. Diversamente, nel cane l’esito potrebbe essere anche mortale. Le conseguenze sono però variabili e dipendono da diversi fattori tra cui la stagione (a fine stagione le vipere risultano meno aggressive), il punto del morso (testa e muso possono essere più gravi), quantità e composizione del veleno inoculato, tempo trascorso dall’ultimo morso e modalità e velocità di intervento di primo soccorso.

Per questo, si vogliono fornire alcune indicazioni utili per intervenire prontamente nel caso in cui il vostro cane venga morso da una vipera prima di recarvi prontamente dal vostro Veterinario di fiducia.

Non sempre è facile accorgersi del momento preciso del morso, ma alcuni sintomi nel cane possono essere un campanello d’allarme: scatti improvvisi e guaiti possono avvertire dell’avvenuta morsicatura. Nel punto del morso il cane potrà mostrare fin da subito molta dolorabilità, gonfiore ed alcune volte sanguinamento. Sintomi generici, che cominciano a manifestarsi anche a breve distanza di tempo, possono essere respirazione affannosa o difficoltosa, tachicardia, ipotensione, dolore addominale, vomito anche con presenza di sangue, diarrea, irrequietezza, debolezza, tremori, atassia, letargia, convulsioni, shock. A lungo termine invece il veleno può risultare nefrotossico ed epatotossico ed interferire con i processi coagulativi, per questo motivo sono comunque necessari una visita ed esami approfonditi anche se il cane non sembra dimostrare subito sintomi preoccupanti, la prognosi infatti rimane riservata per almeno 72 ore dopo il morso.

In attesa di arrivare dal veterinario, occorre pertanto mettere in pratica alcune misure di primo intervento ed avere piccole attenzioni per il trasporto. Per prima cosa bisogna cercare di mantenere la calma evitando che anche il cane si agiti, e limitare ulteriori sforzi fisici: l’ideale sarebbe poterlo trasportare a braccio o in uno zaino per evitare che il veleno si propaghi più velocemente, ovvero mantenere la parte morsa al di sotto del cuore e non sollevarla. Molto utile potrebbe essere disinfettare la ferita da morso con acqua ossigenata (il morso di vipera, oltre al veleno contiene diversi agenti patogeni che potrebbero infettare il soggetto attraverso la ferita). Si sconsiglia di utilizzare alcooli in quanto reagirebbero con il veleno formando dei composti dannosi. Utile anche l’apposizione di ghiaccio per diminuire la dolorabilità. L’applicazione di un laccio emostatico a monte del morso (qualora sia possibile applicarlo) è una pratica comune: attenzione però a non stringerlo troppo e ad avere l’accortezza di smollarlo ogni tanto per consentire la circolazione minima di sangue nei tessuti! I danni infatti potrebbero essere maggiori dei benefici! Se avete dubbi meglio non applicarlo.
Le manovre che invece devono essere assolutamente evitate sono, ad esempio, tentare di “aspirare” il veleno dalla ferita o effettuare dei tagli nella zona del morso nella vana speranza di far fuoriuscire parte del veleno.

Recentemente è stato approvato l’impiego sui cani di un medicinale veterinario ad azione immunologica. Il prodotto, è indicato per la sieroterapia nel cane delle tossicosi da veleno delle seguenti vipere: Vipera ammodytes, V. aspis, V. berus, V. xantina, ed è stato autorizzato dal ministero della salute con decreto del 14 aprile 2017, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 maggio. Si fa presente che il farmaco contiene antitossine ottenute dal siero di sangue di cavalli iperimmunizzati. Per tale motivo la somministrazione eventuale del siero deve essere valutata con attenzione da un Medico Veterinario ed effettuata solo in sede ambulatoriale in quanto è possibile che si manifestino delle reazioni di shock anafilattico nel cane ad opera del siero stesso.

Concludendo, occorre ricordare che le vipere in genere sono protette dalla Direttiva Habitat (92/43/CEE) e dalla Convenzione di Berna (allegato III), e seppur non tutelate in maniera specifica a livello nazionale, l’uccisione delle stesse è da considerarsi un’azione illegale oltre che un grave danno a livello ecologico.

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